L’ARCO RICURVO
A differenza del longbow, l’arco ricurvo presenta una curvatura dei flettenti più accentuata rispetto agli altri modelli e si privilegia della possibilità di smontare e rimontare le tre componenti; mi spiego meglio:
Mentre l’arco lungo viene realizzato tramite un’unica sagoma che ne unisce tutte le componenti, nella costruzione del ricurvo si utilizzano una sagoma per i flettenti e un “blocco” di legno massiccio per la realizzazione del riser. Quest’ultimo può presentarsi come un unico “pezzo ” di legno massello (si usano per lo più legni duri e pregiati come il noce, il palissandro, l’ebano, l’amaranto, ecc.), oppure viene anche in questo caso utilizzato il sistema di incollaggio tra più spessori di legno diversi, cosi da poter “giocare al meglio” sull’estetica del manufatto.
C’è poi da dire che, se il longbow è stato concepito per rimanere unicamente un arco in legno, il ricurvo viene invece realizzato anche in alluminio e in fibra di carbonio ( i flettenti), in modo da presentare delle differenze sia per quanto riguarda l‘estetica sia per il peso e quindi la leggerezza dello strumento.
In molti trovano più semplice tirare con il ricurvo rispetto al longbow – e questo è probabilmente dovuto al fatto che, nel primo caso, il rest (ovvero la parte scavata nel riser che funge da “punto di appoggio” per la freccia) è molto più accentuato e permette quindi un tiro più statico utilizzando l’arco in posizione eretta.
L’arco ricurvo si può a sua volta suddividere in 2 modelli:
Il Tradizionale: i flettenti ed il riser vengono incollati assieme non permettendo quindi lo smontaggio dei componenti.
Il Takedown: come suggerisce il nome stesso (smontato-smontabile) quest’arco viene sempre più utilizzato soprattutto per la sua “facilità di trasporto” dovuta alla praticità nel “togliere” e “ricomporre” la struttura (riser e flettenti) tramite delle grosse viti in acciaio filettate. Inoltre non è da trascurare la possibilità di sostituire i flettenti quando si vuole aumentare o diminuire la potenza dell’arco.
NB: In realtà per concludere la categoria dei ricurvi potremmo inserire anche l’arco composito (o riflesso), ma preferisco introdurlo in un secondo momento per poterlo approfondire meglio.
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