Ora che ti sei fatto un’idea sulle tipologie di archi tradizionali e le relative caratteristiche possiamo finalmente parlare delle frecce. Prima di farlo però vorrei aprire una parentesi su un concetto importante legato alla loro volata, che ti aiuterà a capire meglio l’importanza dello spine e del libbraggio. Questo spunto puramente fisico è conosciuto come….“IL PARADOSSO DELL’ARCIERE”.
Con questo termine nel tiro con l’arco si intende illustrare un processo attraverso il quale, inquadrando il centro del bersaglio con la punta della freccia, (immaginando una linea retta tra la posizione di tiro e il target) questa finisce sulla sinistra rispetto al punto inquadrato nel momento antecedente al tiro. Per semplificare la concezione del paradosso dell’arciere possiamo dire che, al momento del rilascio, la forza che viene espressa dall’arciere emana delle vibrazioni che partono dalla cocca e attraversano tutta la freccia, facendola così oscillare durante l’intero tragitto e non garantendo pertanto un volo basato sulla precisione, ma sull’istinto.
Ma, fisica a parte, a che cosa ti serve conoscere questo processo?
Ho usato più di una volta i termini “spine” e “libbraggio”, riferendomi rispettivamente alle frecce e all’arco. Grazie appunto al “paradosso dell’arciere” è possibile arrivare alla deduzione per cui più l’arco è potente (e quindi alto di libbraggio) e più lo spine delle frecce, per avere una volata di “massima” precisione, dovrà essere proporzionato alla forza dell’arma.
Se ti ho un’po confuso parlandoti di questo meccanismo ti comunico che ho terminato quello che avevo da dire. In altre fonti del web, se vorrai, troverai spiegato questo concetto nei minimi dettagli (anche con tutte le formule matematiche e fisiche), ma io ho preferito semplificarlo il più possibile; l’importante è che ti sia chiaro che più l’arco è potente e più la freccia utilizzata dovrà avere uno spine che implichi meno vibrazioni possibili durante la volata.
LE FRECCE
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